Il Web Partecipativo aiuta a vendere. Passaparola.

È proprio così, sebbene i messaggi pubblicitari unidirezionali trasmessi dai media generalisti siano ancora la forma di pubblicità preferita dalle aziende, è il passaparola online, il web  partecipativo, il futuro del messaggio pubblicitario, questo nuovo modo di comunicare basato su una semplicissima intuizione: fare leva sull’utente finale, visto che è proprio quest’ultimo a diffonderlo, e il messaggio di tutta risposta acquista in credibilità ed efficacia.

È quello che gli esperti del settore definiscono Buzz Marketing che, come dimostrano recenti analisi sta subendo notevoli trasformazioni in linea con l’evoluzione del web 2.0, utilizzato in principio da pochi blogger,  oggi, il web partecipativo si è allargato alla quasi totalità degli internauti ora capaci di utilizzare le caratteristiche dei Social a proprio vantaggio. Ecco che quindi le imprese devono fare i conti con numerosi strumenti, infiniti siti, Facebook Twitter, quello che cambia radicalmente infatti è proprio il profilo dell’influenzer (chi è in grado di influenzare le opinioni di un ampio numero di persone) che non è più il blogger più linkato o più letto, ma la fan page di Facebook, i profili di Twitter, i forum di settore; non a caso alcune grandi aziende si sono subito adattate a questo cambiamento, ricordiamo l’esempio di Ikea che per lanciare un nuovo punto vendita ha dato la possibilità ai fan di taggare con il proprio profilo Facebook alcuni oggetti presenti in determinate immagini per poi potergli avere gratuitamente, una bella operazione di marketing che si traduce in: basso costo per l’azienda e successo assicurato, grazie soprattutto al passaparola, quasi involontario, dei fan Ikea ai propri amici.

Lo scenario sembra già delineato, pubblicità e conversazione finalmente insieme, partecipazione ed offerta, per un marketing sempre più innovativo, perché in pubblicità infondo l’importante è che se ne parli, soprattutto sul Web.

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