Web 2.0: anche i valori aziendali si fanno Social

Partiamo da un dato di fatto, di solito ciò che ci penalizza diventa terreno fertile per il business.
Si tratta di vedere l’esigenza come opportunità di crescita, un motivo per migliorare.
Un esempio: da un’indagine condotta da Cpp Italia, società specializzata nella tutela dei dati personali, si evince che il 16% degli utenti internet ha subìto almeno una volta una violazione dell’accesso ai vari servizi Web, appropriazioni non autorizzate di account posta, di messaggistica privata, chat e del proprio profilo Social.
Ecco abbiamo trovato la nostra esigenza, la nostra opportunità di crescita: rendere internet sicuro.
Impegniamoci quindi a riservare ai nostri utenti servizi online sicuri, protocolli https, rispetto della privacy, transazioni trasparenti, login controllati e così via.
Ma questo era solo un esempio, il punto qui è un altro: siamo nell’era 2.0 e ciò che la caratterizza di più è che bisogna dire tutto ciò che si fa.
Lo stato di Facebook insegna, milioni e milioni di informazioni si apprendono dai nostri contatti proprio grazie a questo campo, informazioni spesso inutili, “vado a mangiare” “vado  a lavorare”“vado a dormire” ma che ben rappresentano questa nuova esigenza “Social”.
Ecco quindi che se i valori aziendali si fanno 2.0 devono essere trasmessi attraverso i Social Network: vuoi sostituire tutte le bottiglie presenti nella tua azienda con quelle biodegradabili? Perfetto, postalo sulla tua pagina Facebook. Utilizzi solo materie prime provenienti da strutture che si impegnano a non sfruttare la manodopera dei propri dipendenti? Bravo, twittalo ai tuoi followers. Rinunci al panettone di Natale per i pastori erranti dell’Asia? Bene, fallo sapere a tutti i tuoi contatti Linkedin.
Così facendo si fidelizzano maggiormente i clienti che non solo si sentano attratti da un’azienda sensibile a determinate tematiche ma  che è per giunta desiderosa di creare attraverso i Social un canale di dialogo preferenziale con essi.

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